INTRODUZIONE


Santu Lussurgiu ("Santu Lussurzu" in sardo) è un comune di 2.471 abitanti, situato a 600 metri sul versante orientale del Montiforru, in provincia di Oristano, con una tipica economia agro-pastorale e artigianale, e con una solida tradizione culturale e scolastica.
Le paraliturgie della Settimana Santa di Santu Lussurgiu (sa Chida Santa) sono organizzate dalle quattro confraternite del paese: la Confraternita del SS. Rosario (su Rosariu), la Confraternita di Santa Croce (Santa Rughe), la Confraternita del Carmine (su Carmene) e la Confraternita della Addolorata (Sette Dolores).

Si tratta di complesse cerimonie rituali in più giorni e luoghi che sono scandite dal canto "a cuncordu", pratica di canto trasmessa oralmente a quattro parti, eseguite da quattro cantori specializzati all’interno dell’ambiente confraternale.
Nella settimana che precede la Domenica delle Palme, ossia "sa Chida de prammas" (settimana delle palme) si svolge un Settenario che termina il venerdì con la festività della Madonna Addolorata.


Tutte le sere, nella chiesa parrocchiale viene celebrata una Messa al termine della quale "su Cuncordu e' Sette Dolores" esegue delle strofe di Novena (ossia "Pesadas de Novena de sette dolores", strofe dalla Novena dell’Addolorata, una sorta di volgarizzazione in sardo dello Stabat Mater).
Durante la stessa settimana le quattro diverse confraternite si riuniscono per tessere, con una particolare lavorazione, le palme che verranno distribuite durante la Domenica delle Palme ai fedeli. Allo stesso tempo i vari "cuncordos" confraternali provano i canti che poi accompagneranno i vari rituali.
Con la Domenica delle Palme iniziano i riti della Settimana Santa con la benedizione e distribuzione al popolo delle palme lavorate e dei rametti di ulivo. Il rito è celebrato nella chiesa parrocchiale e prevede un percorso processionale all’esterno.
La S. Messa è accompagnata dal canto affidato a "su Cuncordu 'e Santa Rughe".
Il Martedì Santo nella chiesa di Santa Croce l’omonima confraternita organizza la rappresentazione de "su Nazarenu" (il Cristo alla colonna), una via Crucis all’interno della Chiesa e una processione all'esterno. L'intero rituale è scandito dal canto del "Miserere" e de "sa Novena" che vengono eseguiti da "su Cuncordu 'e Santa Rughe".
Il Mercoledì Santo la Confraternita del Rosario cura la preparazione del simulacro del Cristo Morto sulla Croce e di tutti gli oggetti che verranno utilizzati per la cerimonia de "S’incravamentu" (crocifissione) del giorno dopo, come corde e cunei di legno (sas cotzas) e le scale per le funi (iscalas de arrambu).
Le Prioresse (membri femminili delle confraternite con apposite funzioni) hanno il compito di vestire la statua della Madonna Addolorata.
Il Giovedì Santo, nel pomeriggio, si celebra nella chiesa di S. Pietro la Messa "In Coena Domini (detta "sa Missa 'e Gloria") che prevede la rievocazione dell' "Ultima Cena" di Cristo e della "Lavanda dei piedi"; al termine si celebra il rito de "S' Incravamentu", con la Crocifissione e l'innalzamento della Croce.


Il Venerdì Santo, sempre nel pomeriggio, si svolge il rito de "S' Iscravamentu", cioè il discendimento dalla Croce.
Il Sabato Santo vengono preparati i simulacri della Madonna e del Cristo Risorto: la prima ha un vestito azzurro e sul capo una coroncina d’argento, con un velo nero che sul capo. Il Cristo Risorto ha sul capo una ghirlanda di fiori con un velo bianco. Entrambi i veli verranno tolti l'indomani, al momento della cerimonia de "S’ Incontru".
La Domenica di Pasqua i riti tradizionali di Santu Lussurgiu si concludono con la cerimonia de "S' Incontru" che propone il tema dell'incontro di Cristo Risorto con la Madonna, non previsto dalle Sacre Scritture ma ricorrente nella paraliturgia della Sardegna e di altre regioni.

- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dal web. 
- Foto tratte dal web.